Potreste non saperlo, ma buttarvi a capofitto in una descrizione elaborata, lunga svariate pagine, della battaglia tra una mantide e un geco potrebbe essere proprio quello di cui avete bisogno. La mia famiglia e altri animali è il regno animale descritto dagli occhi di un bambino, ma non ha alcun tono sognante, tutt’altro: la narrazione è umoristica, proprio dell’humour inglese di cui il mondo non si stanca mai.
Gerry parla in prima persona per raccontarci la storia – autobiografica – degli anni trascorsi a Corfù con la sua famiglia. L’isola ci appare parlante, dato l’amore che traspare dalla narrazione di Durrell per un luogo che allora era ancora, se non incontaminato, con un’identità preservata dalle frotte di turisti. Corfù è quanto mai selvaggia nella sua furente bellezza, e soprattutto immersa in una natura che è esattamente tutto ciò che desidera il piccolo Gerry, naturalista per vocazione.
La famiglia, quel gruppo di comici nati
Una certa dose di follia accompagna ogni evento della famiglia Durrell, capace di cambiare ben tre ville solo per capriccio. La famiglia di Gerry è quanto mai affascinante, come si nota già dall’incipit del romanzo:
Considerata in gruppo, la mia famiglia quel pomeriggio non offriva uno spettacolo molto edificante, perché il tempo aveva portato con sé il solito repertorio di malattie alle quali andavamo soggetti. A me, che ne stavo sdraiato sul pavimento a catalogare le conchiglie della mia collezione, aveva portato il catarro […], A mio fratello Leslie, rincantucciato cupo e torvo affianco al fuoco, aveva infiammato i canali semicircolari delle orecchie al punto che gli sanguinavano, in modo leggero ma persistente. A mia sorella Margo aveva regalato una fioritura di acne su un viso che era già marezzato come un velo rosso. Per mia madre c’era un bel raffreddore gorgogliante, insaporito da un attacco di reumatismi. Era indenne soltanto il mio fratello maggiore, Larry, ma il fatto che fosse irritato dai nostri malanni bastava.
Dall’arrivo a Corfù con Roger e uno stormo di cani, fino alla partenza, ogni membro manterrà la sua peculiarità. La madre una donna sbadata e amorevole, Larry un letterato petulante e critico, Leslie ha la passione per le armi di ogni sorta, Margo pensa alla sua estetica e ai ragazzi, e poi c’è il piccolo Gerry, innamorato pazzo del mondo degli insetti.
Senza un’educazione scolastica, gli anni per Gerry si distendono imparando dall’osservazione diretta degli animali e delle piante. Ogni tanto sua madre, una donna tanto accondiscendente quanto simpatica, gli propina un maestro, un qualche pseudo-insegnante che prova a spiegare al ragazzo un po’ di storia o di francese. Ognuno di essi sarà sempre un personaggio esilarante, fuori dalle righe, come del resto lo è ogni membro della famiglia Durrell.
I personaggi si muovono all’interno di un mondo bucolico che a tratti appare perfetto, come in una vacanza di lunga durata da cui l’autore sottrae ogni momento spiacevole per mettere in scena humour e natura. C’è Spiro, unico greco che parla inglese, omone dal cuore buono che li prende tutti in carico, difensore della giustizia. E poi c’è Lugaretzia, donna delle pulizie costantemente in lagna per i suoi malesseri fisici. E soprattutto c’è Theodore, timido e geniale scienziato con cui Gerry condivide le sue scoperte. Ovviamente non mancano gli ospiti dell’intellettuale Larry, una serie di artisti del cui quadro Durrell dipinge un ritratto di un’ironia folgorante.
Ma i veri protagonisti di La mia famiglia e altri animali sono, appunto, gli altri.
Animaletti da compagnia
Gerry alias Gerald Durrell è particolarmente bravo nella descrizione comportamentale di ogni animale di cui scrive . La sua passione per la natura valica ogni campo della narrazione per giungere, senza fronzoli, al lettore. Mai avevo letto prima, con tanto trasporto, delle abitudini degli scorpioni di tenere i suoi piccoli sul dorso o della vita delle lumache di mare, per dirne un paio.
L’elenco degli animali che Gerry osserva , cattura e porta a casa è infinito. E tutti hanno una personalità ben precisa, il che rende la narrazione piacevole e a tratti sorprendente. La reazione bizzarra che hanno i membri della famiglia, nel dare o non dare il benvenuto alle strane creature (esempio, serrpenti d’acqua nella vasca da bagno) che Gerry cattura, è sempre, sempre esilarante, quasi quanto ogni festa che la famiglia organizza in casa per i suoi ospiti.
Insomma, Durrell costruisce una favola umoristica che, in tempi di quarantena, può essere una lieta evasione. La casa editrice Adelphi pubblica inoltre una postilla del Durrell Wildlife Conservation Trust, centro per la difesa degli animali, dove ho scoperto che c’è anche una serie tv!